Uber si quota in borsa. Dopo il pesante flop di Lyft, arriva il tanto atteso debuto dell’unicorno degli unicorni del car sharing

Uber si quota in borsa e punta a una valutazione di 91 miliardi di dollari. Questa è la notizia del momento tra le cosiddette aziende “Unicorno”, quelle società hi-tech che vengono valutate oltre il miliardo di dollari al loro debutto in Borsa.

Venerdì 19 aprile 2019, la società ha depositato il proprio prospetto presso la Securities and Exchange Commission, iniziando così l’ultima fase del suo viaggio per quotarsi sui mercati azionari pubblici.

Secondo il New York Times, Uber ha fissato una fascia di prezzo da $ 44 a $ 50 per azione, prevedendo una valutazione tra $ 80 miliardi e $ 91 miliardi, tenendo conto delle stock option e delle azioni limitate.

 

La pietra miliare degli “Unicorni”

 

La valutazione di $ 91 miliardi, la posizionerebbe dietro a Facebook che, al suo debutto in borsa nel 2012, raggiunse una capitalizzazione di $ 104 miliardi e Alibaba che è stato valutato $ 168 miliardi nel 2014.

La quotazione di Uber è già stata ribattezzata la pietra miliare degli “Unicorni” e segue a distanza di poco tempo le quotazioni di aziende come Zoom e Pinterest e Lyft.  Zoom, azienda che mette a disposizione servizi per teleconferenze tramite il cloud, ha chiuso la prima giornata con un rialzo del 72%. Pinterest, social network di condivisione di immagini, ha chiuso la prima giornata con un rialzo del 24% e attualmente viaggia su un +30%.

Le due debuttanti controbilanciano, però, il flop di Lyft che attualmente viaggia a -17% dal debutto.  Pesano le perdite di bilancio della società.

 

Uber si quota in borsa: luci e ombre delle società che sono in passivo

 

Le società Unicorno sono difatti aziende che crescono rapidamente, cavalcando l’onda delle nuove  tecnologie come gli smartphone, ma poche hanno dimostrato di essere redditizie. Lyft purtroppo non è redditizia e nemmeno Uber.

Uber nel 2018 ha fatturato $ 11,27 miliardi e ha registrato $ 1,8 miliardi di perdite.

Il flop di Lyft, potrebbe aver spinto Uber ad adottare un approccio più prudente al mercato azionario.

Quanto depositato da Uber il 19 aprile conferma che la società non dovrebbe realizzare un profitto a breve. Ha dichiarato, infatti, di aver perso $ 1,1 miliardi nei primi tre mesi del 2019. Nello stesso periodo dell’anno precedente, Uber aveva un profitto di $ 3,7 miliardi, che rifletteva i guadagni una tantum, comprese le vendite di asset.

 

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