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Tassa Airbnb – La tassa sugli affitti brevi nel DEF 2017

Ciò che in tanti amano definire come tassa Airbnb, si traduce in una cedolare secca al 21%.

Nel nuovo DEF 2017 è entrata da poco in vigore la tassa sugli affitti brevi e che in molti amano definire con lo slogan “Tassa Airbnb”. L’articolo in questione è il 4 del Dl 50/2017, pubblicato sul supplemento ordinario 20/L della Gazzetta Ufficiale n. 95.

In cosa consiste

La norma più semplicemente prevede per affitti brevi, inferiori ai 30 giorni,  l’obbligo per gli intermediari immobiliari che gestiscono le locazioni di appartamenti, case vacanza, ville, anche mediante piattaforme online, di applicare una cedolare secca con aliquota al 21% sul canone di locazione al momento del pagamento da parte dell’affittuario.

L’intermediario è in altre parole considerato sostituto di imposta.  Oltre ad applicare la cedolare al 21% , dovrà riversarla all’Erario e rilasciare la certificazione unica al proprietario.

In passato

La tassa Airbnb o tassa sugli affitti brevi non è una nuova imposta in quanto già prima le norme tracciavano un quadro abbastanza preciso.

Le locazioni brevi, quindi inferiori a 30 giorni, non erano disciplinate dalla legge 431/98, in quanto non assolvevano una funzione residenziali. Erano,invece, regolate da pochi e brevi articoli presenti sul Codice civile, caratterizzati dalla massima libertà contrattuale.

La mancata registrazione dell’attività di affitti a breve metteva l’agenzia delle Entrate nell’impossibilità di effettuare controlli.  Conseguentemente c’è stata una crescita enorme dell’evasione fiscale. La diffusione dei portali come Airbnb ha estremizzato ancor di più la situazione. Dalle verifiche effettuate occasionalmente dalla Guardia di Finanza i  risultati erano impressionanti. Pochissimi dichiaravano i proventi degli affitti brevi anche perché arrivavano direttamente dal portale e non dall’inquilino rendendoli ancor meno tracciabili.

Testo…

art.1.  Ai fini del presente articolo, si intendono per locazioni brevi i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni, ivi inclusi quelli che prevedono la prestazione dei servizi di fornitura di biancheria e di pulizia dei locali, stipulati da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, direttamente o tramite soggetti che esercitano attività’ di intermediazione immobiliare, anche attraverso la gestione di portali online.

Tre punti sono molto importanti:

Gli intermediari…

Intermediari immobiliari  online e le agenzie immobiliari, stando al nuovo testo, fungono da sostituto di imposta.

Al momento del pagamento da parte dell’inquilino avranno i seguenti obblighi:

Per il proprietario dell’immobile cosa cambia?

Sicuramente dovendo pagare le tasse il guadagno diminuirà. Due sono le scelte che hanno difronte:

In altre parole con il pagamento della cedolare secca al 21% il proprietario adempie già ai suoi obblighi fiscali e il reddito generato dall’affitto a breve  non concorre alla formazione del reddito imponibile.

In definitiva….

Il turista non vedrà grossi cambiamenti se non al limite dover pagare il servizio leggermente più caro, l’attività di intermediazione è salvaguardata e ad essa viene dato l’onore di un passaggio amministrativo in più,  il proprietario invece pagherà le tasse, gli operatori del settore turistico non festeggeranno ma per lo meno non dovranno confrontarsi con una concorrenza che evade sistematicamente il fisco e lo Stato aumenterà le proprie entrate vedendo diminuire l’evasione fiscale.

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