L’argomento di questi giorni è Stargate, l’ambizioso progetto infrastrutturale nel settore dell’intelligenza artificiale, annunciato da Donald Trump. Spesso sentiamo una serie di valutazioni spesso ideologiche, ma troppo poco è affrontato l’aspetto industriale di questo progetto.

Negli ultimi decenni, il panorama tecnologico e industriale globale ha subito trasformazioni straordinarie, il progetto Stargate emerge come una delle iniziative più ambiziose e significative di questo nuovo corso. Questo programma non è semplicemente un progresso tecnologico, ma un piano strategico per ridefinire il futuro della manifattura, dell’intelligenza artificiale (AI) e dell’energia a livello globale. Stargate rappresenta una risposta strategica alla crescente supremazia cinese nel settore tecnologico e brevetti, ma al contempo mette in luce il ritardo strutturale e concettuale dell’Europa di fronte a queste sfide.

 

Cos’è Stargate? Un progetto di scala industriale

 

Ma partiamo col dire cos’è Stargate. Stargate non è un singolo progetto tecnologico, ma un ecosistema costruito sulla collaborazione tra alcuni dei più grandi attori globali. Include giganti come Oracle, Microsoft, SoftBank, Nvidia, OpenAI e il fondo emiratino MGX tutti uniti per creare infrastrutture di calcolo destinate all’AI generativa e alle applicazioni industriali avanzate. Non si tratta più di chatbot come ChatGPT o di video generativi, ma di strumenti per ripensare interamente la manifattura, introducendo robotica, visione artificiale e automazione intelligente nelle fabbriche.

Uno degli aspetti centrali di Stargate è la sua dipendenza dall’energia. Le previsioni stimano che, entro il 2030, la domanda di energia elettrica dei data center triplicherà. Questo dato riflette il potenziale trasformativo del progetto e la sua capacità di ridefinire l’infrastruttura energetica globale. Per supportare i data center di AI, capaci di consumare energia pari a quella di una centrale nucleare, Stargate richiede una visione integrata di tecnologia, energia e sviluppo industriale che solo pochi paesi, come gli Stati Uniti, possono attualmente offrire.

 

L’arretratezza dell’Europa: ostacoli sistemici

 

Mentre Stargate dimostra come un sistema integrato di tecnologia, energia e industria possa creare opportunità straordinarie, l’Europa appare incapace di rispondere a queste sfide. La mancanza di grandi player capaci di operare su scala globale e una rigida applicazione delle normative impediscono al continente di sviluppare tecnologie competitive. Ad esempio, nel settore delle telecomunicazioni, la frammentazione tra 75 operatori europei contro i soli 4 degli Stati Uniti ha portato a investimenti minimi e a infrastrutture obsolete.

La politica europea di regolamentazione preventiva, che pone un freno alla concentrazione di potere industriale, è forse giustificata da preoccupazioni etiche e di mercato, ma nel caso delle tecnologie esponenziali si rivela controproducente. Queste tecnologie, come l’intelligenza artificiale e i data center, richiedono infatti economie di scala per essere economicamente sostenibili. Ignorare questo principio significa non solo perdere competitività, ma rimanere esclusi dai mercati futuri.

Un dato emblematico è il numero di data center: gli Stati Uniti ne possiedono 5.500, in Europa 1500, in Italia solo 153. Questa disparità non è solo numerica, ma riflette l’incapacità dell’Europa di concepire progetti su larga scala, indispensabili per competere con giganti come la Cina e gli USA.

 

 

La filiera dell’AI e il ruolo dell’energia

 

 

Per comprendere la portata di Stargate, è essenziale analizzare la filiera dell’intelligenza artificiale. Questa non si limita agli algoritmi o ai software, ma include infrastrutture hardware come i data center, reti energetiche avanzate e le capacità produttive necessarie per costruire dispositivi come le GPU (unità di elaborazione grafica) di Nvidia. La collaborazione tra software, hardware e infrastrutture è la chiave del successo.

L’energia rappresenta il cuore pulsante di questa filiera. Un singolo data center per l’AI generativa può consumare tra i 650-1.020 MW, una quantità paragonabile a quella di una centrale nucleare o al consumo di un paese di 200 mila abitanti. Negli Stati Uniti, l’aumento della domanda energetica è già il principale driver di crescita della rete elettrica, e progetti come Stargate accelereranno ulteriormente questa tendenza. L’Europa, invece, è ancora alle prese con una transizione energetica che, seppur necessaria, manca di visione strategica per sostenere le richieste di infrastrutture industriali avanzate.

 

 

Stargate come risposta alla Cina

 

La Cina rappresenta oggi il principale rivale degli Stati Uniti nel campo della tecnologia avanzata. Con un volume di brevetti 40 volte superiore a quello dell’Europa e 5 volte superiore a quello degli Stati Uniti, il paese asiatico ha costruito un ecosistema tecnologico che minaccia di ridefinire gli equilibri globali. Stargate, quindi, non è solo un progetto industriale, ma una strategia geopolitica per mantenere la supremazia tecnologica americana.

La Cina, grazie alla sua capacità di concentrare risorse e creare grandi player statali e privati, ha raggiunto livelli di efficienza e innovazione difficilmente eguagliabili. Stargate risponde a questa sfida, dimostrando che anche le democrazie occidentali possono adottare un modello di concentrazione industriale per tecnologie che richiedono scala. Tuttavia, questo richiede un cambio di paradigma che l’Europa sembra riluttante ad abbracciare.

 

La lezione per l’Europa

 

Stargate offre una lezione chiara: le tecnologie esponenziali richiedono grandi player per avere successo. L’Europa, con la sua enfasi sull’etica e sulla regolamentazione, rischia di rimanere intrappolata in un sistema che premia la frammentazione invece della concentrazione. Non si tratta di abbandonare i principi europei, ma di adattarli a un contesto in rapida evoluzione.

In un mondo dominato da colossi tecnologici, l’Europa deve ripensare il proprio approccio alla competizione e all’innovazione. Questo significa allentare le regole sulla concorrenza per consentire la nascita di player capaci di competere a livello globale, investire in infrastrutture energetiche e tecnologiche, e abbracciare una visione strategica che metta l’industria al centro delle politiche economiche.

 

Conclusione

 

Stargate non è solo un progetto industriale, ma un manifesto per il futuro. Rappresenta una visione integrata di tecnologia, energia e industria che punta a ridefinire la competitività globale. L’Europa, con la sua storia e le sue capacità, ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista. Ma per farlo, deve abbandonare la paura del cambiamento e abbracciare un nuovo paradigma, in cui la scala e la velocità non sono nemici, ma strumenti indispensabili per costruire il futuro.

 

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