Dal pool sharing al personal trainer condiviso. La Sharing Economy ora cambia anche il modo di approcciare lo sport creando nuovi servizi e nuove esperienze
La sharing economy sembra non conoscere confini. Ora, anche il mondo dello sport inizia a vedere i primi effetti dei nuovi modelli di economia collaborativa. In passato abbiamo già parlato del portale italiano dedicato allo scambio di attrezzatura sportiva Sharewood, ma oggi scopriamo una nuova frontiera che coinvolge strutture e servizi.
Come teorizzò sei anni fa l’autrice inglese, Rachel Botsman, gli oggetti non utilizzati sono un asset, oggi vediamo come questo semplice concetto sia applicato a campi sino ad oggi impensabili. O forse, una volta scoperti, vi chiederete: “Ma perchè diavolo non è venuta in mente a me un’idea così?”
Lo sport nei luoghi più impensabili
Fingerpools
Sul modello di Airbnb nasce Fingerpools, la piattaforma italiana che mette in contatto i proprietari di piscine con l’utente finale. I soggetti che mettono a disposizione la propria piscina possono essere diversi: dal cittadino privato agli hotel, i tennis club, gli agriturismi… Per la prima volta le strutture ricettive, come gli hotel, sono coinvolti nella sharing economy.
I proprietari possono decidere in quali giorni mettere a disposizione la piscina e a che tipologia di utenza affittarla (famiglie, giovani, sportivi….). A questo punto l’utente finale effettuerà la ricerca sulla piattaforma e troverà l’elenco delle strutture più vicine a dove si trova e in grado di ospitarlo per il periodo desiderato.
Un impresa tutta al femminile con le due fondatrici Beatrice Adorni e Paola Carobbio che, seguendo i modelli di successo come Airbnb o Uber, hanno deciso di replicare lo schema al mondo delle piscine.
Non solo una risposta a un bisogno ma anche un concetto diverso di viaggiare e godersi il soggiorno.
Sul portale Fingerpools l’utilizzatore non troverà però solo strutture private ma anche quelle naturali. Luoghi incantati, magari poco conosciuti ai turisti. Una soluzione che permette anche di valorizzare il territorio. Per l’utilizzatore, invece, la possibilità di accedere ad una più vasta gamma di esperienze.
Dal punto di vista legale Fingerpools rappresenta una buona soluzione in quanto solitamente le strutture private rischiano di vedersi equiparate a strutture pubbliche qualora vengano aperte a tutti. Filtrando invece il numero di accessi, Fingerpools consente di gestire l’uso entro i limiti di legge.
Il portale è attivo in tutto il mondo ma ha una forte presenza nel Sud Est Asiatico in attesa di entrare a pieno titolo in Europa.
Pool for u
Pool for u è il corrispondente americano di Figerpools. Funziona nelle medesima maniera. Pertanto il proprietario di una piscina può registrarsi e inidicare il numero di utenti ammesso,periodo di apertura e tariffe. L’utilizzatore effettuerà la ricerca in maniera analoga a Fingerpools e quindi procederà con l’iter di prenotazione. Non sono, però, presenti su Pool for u le piscine naturali.
Il portale per ora è attivo sono negli USA dove da tempo la cultura della Sharing economy è attiva e ha visto la nascita di colossi economici.
Il fondatore, Bunim Laskin, giustamente fa notare come il settore delle piscine a differenza degli altri portali di sharing economy non entri in conflitto con attori economici già presenti sul territorio. Il contrario di Airbnb con le catene alberghiere. Laskin dichiara infatti che con Pool for U è stato creato un servizio che prima non esisteva, portando turismo in comunità che prima non l’avevano.
La vera sfida per Laskin è la differente regolamentazione, fra amministrazioni, dell’accesso alle strutture.
Lo sport in piazza…
Trainup
Trainup si potrebbe definire come la prima palestra diffusa. In altre parole sul portale sono presenti da una parte i personal trainer e dall’altra gli utenti che possono scegliere da chi farsi allenare e in quale disciplina. Sono praticamente infinite le discipline da praticare, si va dal body building allo yoga, dal kick boxing alla ginnastica dolce….Il portale diventa così un autentico market place del fitness dove i trainers propongono gli allenamenti e gli utenti scelgono l’attività sportiva in base alla localizzazione dell’insegnante e quindi pagare anche solo la singola lezione all’istruttore direttamente tramite l’applicazione.
paghi solo la singola lezione
L’applicazione è stata fondata da 4 imprenditori torinesi,Marco Boglione, presidente del Gruppo BasicNet, Cecilia Botta, Nicolò Ammendola e Sebastiano Ammendola. L’applicazione ha già raccolto 3000 download. E’ stata presentata a inizio Novembre a Torino, rendendola la più grande palestra a cielo aperto.
Notevole successo hanno avuto le iniziative all’aria aperta che grazie anche alle apposite cuffie che permettono di seguire in via esclusiva le istruzioni dell’insegnante.