Il primo semestre 2020 dell’autonoleggio subisce la crisi del Covid 19 e vede il NBT in grossa difficoltà
Il primo semestre 2020 dell’autonoleggio segna un crollo piuttosto verticale per effetto della crisi legata al Covid 19. Secondo i dati di Dataforce, il noleggio a lungo termine ha immatricolato 64681 in meno rispetto all’anno scorso, segnando un – 40,21%. Più accentuata ancora è la perdita nel noleggio a breve termine dove sono stati immatricolati 87.721 veicoli in meno rispetto all’anno scorso, segnando – 62,55%. I due settori sommati portano a 148.698 immatricolazioni nel 2020 contro le 301.100 del 2019 segnando così un – 50,62% .
Com’è facile intuire, hanno pesantemente influito i mesi di stop, ossia Marzo e Aprile. Avevamo già visto con l’analisi del I trimestre che le immatricolazioni su Marzo erano scese del 79,90% nel NLT e del 97,23% nel NBT. Nel mese di Aprile le immatricolazioni il calo è stato del – 94,81% per il NLT e del – 99,65% per il NBT, azzerando di fatto il mercato. Su Maggio il calo è stato più lieve per il NLT con – 49,51 % e decisamente marcato per il NBT con – 92,28%. Su Giugno – 20,34% per il NLT e – 66,37 % per il NBT.
Per caratteristiche legate alla natura stessa delle due tipologie di servizio, vediamo come il Noleggio a Lungo termine sembra aver subito meno il colpo dello stop rispetto al Noleggio a breve termine. D’altra parte il NLT è rivolto a una clientela costituita da aziende o liberi professionisti che hanno esigenze di mobilità sul lungo periodo. Il NLB invece si rivolge prevalentemente al turista o a chi, arrivando dall’estero, deve affittare il mezzo per periodi molto brevi. Essendo quindi, il NLB, legato al flusso di stranieri sul territorio nazionale è chiaro che subisca più pesantemente lo stop forzoso alla circolazione delle persone come d’altra parte l’intero settore del turismo e dei voli.
Noleggio a lungo termine
Il noleggio a lungo termine è sceso del – 40,21 % rispetto al primo semestre 2019. Il segmento Top, composto dalle big del settore come ALD, Alphabet, Arval, Athlon, Car Server, Leasplan, Sifa…, è quello che rappresenta da solo circa il 60% dell’intera flotta NLT nazionale, ha perso il – 40,60%. Il segmento Captive, rappresentato dalle società di autonoleggio gestite dai costruttori, è il secondo per numero di veicoli immatricolati e registra una perdita del – 39,21%. Il segmento Medium ammortizza bene il colpo segnando – 29,94%.
Il mese di Giugno segna una lenta ripresa con 21418 immatricolazioni contro le 16867 di maggio 2020, segnando un aumento del 26,98%. Anche se il dato fa ben sperare, rimane comunque inferiore del 20,34% rispetto ai livelli del 2019.
Noleggio a breve termine
Come già accennato, il noleggio a breve termine segue logiche di mercato del tutto differenti rispetto al noleggio a lungo termine. Il settore è tradizionalmente legato a quello del turismo e al settore dei voli. Due settori che sono fra i maggiori a risentire delle restrizioni causate dal Covid 19. Il semestre presenta, nei numeri, una situazione drammatica. Con 52.515 immatricolazioni contro le 140.236 del 2019, il calo registrato è del – 62,55%.
In generale, il calo è registrato in tutti i segmenti. Le aziende del segmento TOP (Avis, Europcar, Locauto…) perdono il 64,02%, Medium (Autovia, Car2Go,Demontis…) addirittura -80,78%, i Dealer -54,19% e “Altro” il 49,28%. Va detto che nel NLB, il segmento TOP rappresenta il 75% delle immatricolazioni, pertanto il suo peso a livello statistico è piuttosto importante. Proprio dal segmento TOP arrivano i segnali peggiori sul mese di Giugno.
I dati del I semestre sembrano confermarci quanto già analizzato nel I trimestre. Il Covid 19 ha avuto un impatto di ampia portata su tutto il settore del noleggio. Il presidente di ANIASA, Massimiliano Archiapatti, durante la presentazione del 19° Rapporto ha dichiarato: «Il Covid19 ha avuto un impatto drammatico per il nostro settore, non comparabile ad eventi del recente passato e dopo una crescita costante dal 1995 al 2019. Oggi avviene una battuta d’arresto dell’autonoleggio che insieme al car sharing aveva preso piede nei consumi. Ma ritorneremo a questa corsa». Non ci resta che sperare che politici e imprenditori si siedano attorno ad un tavolo per decidere le misure necessarie per il rilancio di un settore che, prima del Covid 19, era in salute e presentava segnali di crescita.