Cos’è il corporate car sharing? Come funziona il sistema di condivisione auto aziendali che ottimizza i costi e piace ai dipendenti?

Cos’è il corporate car sharing? Come funziona? E’ un termine che sempre più spesso sentiamo citare dai Fleet manager e dai consulenti di politiche del personale aziendale. Il termine stesso è piuttosto esplicativo e possiamo dedurre che si tratti mobilità condivisa nell’ambito aziendale.

 

Cos’è il corporate car sharing?

 

Il corporate car sharing è la condivisione dell’auto auto tra i dipendenti di una medesima azienda. Soddisfa le sole esigenze di mobilità di un’azienda, agisce pertanto in ottica corporate ed è circoscritta soltanto ad essa.
Le auto sono quindi mezzi che fanno capo all’azienda o tramite l’acquisto diretto o tramite la sottoscrizione di contratti di noleggio. Sono mezzi non assegnati al singolo dipendente ma messi a disposizione di una platea più ampia di dipendenti.

 

Come funziona?

 

Solitamente le aziende si appoggiano a società terze le quali forniscono i veicoli e la piattaforma tecnologica.
Ciascun dipendente a cui viene dato l’accesso alla piattaforma o alla app potrà quindi prenotare e identificare il mezzo di cui ha bisogno. Per incentivare l’uso del mezzo fra persone che devono percorrere lo stesso tragitto, vengono utilizzati appositi sistemi di incentivi e chat sulle app per migliorare le comunicazioni tra i dipendenti.

Tendenzialmente i mezzi sono dotati di una scatola nera che permette al dipendente di accedere al mezzo senza l’utilizzo di chiavi e di effettuare l’identificazione per iniziare l’utilizzo.
L’alternativa alla scatola nera è l’utilizzo delle chiavi fisiche che vengono ritirate presso gli appositi key distributor interni all’azienda.

 

Total Cost of Mobility

 

Il corporate car sharing è anzitutto da inquadrare come uno strumento a disposizione dei Fleet Managers. Lo scopo è quello di abbassare il Total Cost Mobility.

I principali vantaggi sono legati all’ottimizzazione dell’utilizzo della flotta veicoli. Si riducono ridotti i tempi di inutilizzo e le dimensioni della flotta. Il che si traduce anche in minor costi legati all’affitto di parcheggi, sorveglianza, manutenzione e illuminazione. Non solo, si tende a diminuire l’utilizzo di taxi o noleggi a brevi termine.

Può anche essere un servizio che si traduce i benefit per il dipendente in quanto i veicoli potrebbero essere noleggiati con tariffe agevolate dai dipendenti per spostamenti privati nei week-end.

 

Il corporate car sharing non è il car pooling aziendale!

 

Occorre, infine, fare una precisazione. Spesso si confonde il corporate car sharing col car pooling aziendale. Si tratta di due servizi estremamente diversi. Nel primo caso, come abbiamo visto, si tratta della gestione della condivisione dei mezzi aziendali. Nel secondo caso, invece, i mezzi possono non essere aziendale, anzi, nella maggior parte dei casi sono dei dipendenti. Col carpooling aziendale ciò che si condivide, infatti, è il tragitto casa lavoro. Spesso si tratta addirittura di passaggi condivisi fra dipendenti anche di aziende diverse ma che si trovano in zone limitrofe. Quello che le aziende fanno in questo caso è quello di aderire al servizio entrando di fatto in network che indirettamente può offrire benefici ai dipendenti, ma sat in ogni caso a quest’ultimo usufruire o meno del servizio.

Esistono diversi vantaggi nel corporate car sharing ma, come abbiamo detto, va inquadrato come uno strumento, una delle tante frecce a disposizione del Fleet manager. Ciascuna azienda ha esigenze di mobilità diverse e vanno valutati diversi fattori che non sono solo di carattere economico ma hanno a che fare con un quadro più ampio dell’azienda stessa come ad esempio il settore di appartenza, l’organizzazione e le caratteristiche del personale aziendale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *