Secondo il rapporto stilato dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility il 2017 è stato l’anno del boom del Carsharing in Italia.

Il 2017 è stato l’anno del boom del Carsharing in Italia. A dire il vero è tutto il comparto della mobilità condivisa a registrare un aumento considerevole ma il carsharing in Italia ha vissuto un 2017 strepitoso.
A dircelo è il 2° Rapporto Nazionale stilato dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility.

 

Quintuplicato il numero di veicoli condivisi

 

Tra il 2013 e il 2017 la flotta di veicoli coninvolta nel Carsharing in Italia è quintuplicata. Nel 2017 non è aumentato solo il numero di veicoli ma anche quello di noleggi giornalieri per auto. A Milano lo stesso veicolo viene noleggiato in media 5,1 volte al giorno contro i 2,3 del 2013 raddoppiando così la media.

Nel 2017 il Carsharing in Italia ha superato la soglia di 1 milione di iscritti, con una flotta di 7679 veicoli e 35 città coinvolte.

Carsharing in Italia 2017

 

 

Il grafico analizza il trienno 2015-2017. Il trend di crescita registrato è di +46% ed è trainato prevalentemente dai veicoli Free Floating cresciuti del +54%. Il servizio Free Floating è quello che non necessita di stazioni di ritiro e consegna del veicolo. Al contrario dello Station Based, che necessita di stazioni o punti convenzionati per il ritiro e consegna del mezzo.
In altre parole, col Free Floating, l’utente può ritirare il veicolo disponibile più vicino a lui e al termine dell’utilizzo lo può parcheggiare per strada esattamente come si fa con la propria vettura.
Il servizio Station Based è rimasto, invece, stabile ma ricopre una quota inferiore, circa 1000 veicoli su 7679 nel 2017.

 

Il ruolo delle auto elettriche

 

Un aspetto molto interessante è quello delle auto elettriche. Come vediamo dal grafico le auto elettriche compongono il 24% dei veicoli destinati al Carsharing con 1851 unità. Il dato è ancor più interessante se raffrontato col totale dei veicoli elettrici immatricolati in Italia che sono stati 1879 nel 2017 (fonte Greenstart.it). Il Carsharing di fatto è l’unico strumento in Italia per l’introduzione dell’elettrico.
Analizzando ulteriormente i dati delle diverse compagnie di Carsharing in Italia, vediamo come il suddetto trend sia dovuto a Share’ngo che attualmente gestisce l‘82% delle auto elettriche del comparto e con l’arrivo nel 2016 di Bluetorino con una flotta al 100% elettrica.
In un’ottica futura, dove le amministrazioni sono sempre più tenute a diminuire il livello di polveri sottili e di inquinamento dell’aria, la svolta ecologica che il Carsharing offre può essere un’ottima soluzione.

Carsharing in Italia 2017

 

 

Ma il Carsharing è presente in tutta Italia?

 

Carsharing in Italia 2017

I dati ci mostrano un’altra peculiarità. La distribuzione dei veicoli sul territoriio nazionale. Il 60% sono al nord, il 35% al centro e il 5% al sud e sulle isole.

Ancor più impressionante è vedere come il 90% dei veicoli sono concentrati in 4 città.Il 43% si trova a Milano, il 24% a Roma, il 15% a Torino e l’8% a Firenze.
Addirittura, se utilizziamo un dato ancor più significativo come il rapporto auto/kmq, vediamo come il servizio sia fortemente presente e capillare a Milano, con un valore che si assesta intorno a 16 auto/kmq ben il doppio della seconda città cioè Torino con circa 8 auto/kmq.

 

Carsharing in Italia 2017

 

Cosa pensano gli italiani del Carsharing?

 

Probabilmente favorito da un indole piuttosto social, il Carsharing agli italiani piace. I numeri fin qui presentati, mostrano un trend in crescita, ma, considerando che il servizio è concentrato in poche città, è interessante valutare cosa pensano gli italiani del Carsharing.

Secondo le indagini SWG gli italiani conoscono il servizio del Carsharing e sono piuttosto disponibili a condividere l’auto con altri passeggeri nel tragitto casa/lavoro.

 

 

Potenzialità del Carsharing

 

Come abbiamo già accennato tempo fa la mobilità sta cambiando. La mobilità del futuro sarà sempre più digitale, connessa, sostenibile e condivisa. In parallelo al Carsharing, sta crescendo il trasporto multi modale delle persone. Sempre più i diversi servizi di mobilità condivisa si avvicinano e affiancano il trasporto pubblico urbano. Il processo è in atto da alcuni anni e presenta tutta una serie di vantaggi per l’utente. Con ogni probabilità, si arriverà in futuro, ad utilizzare con un unico accesso tutta una serie di servizi che ci permettano di percorrere lo spazio che va da A a B. Il Carsharing è parte integrante di questo nuovo scenario.

Le aziende del Carsharing sono, inoltre, piuttosto giovani. Per cui possono iniziare sin da subito con un parco mezzi elettrico. In virtù delle politiche sempre più green in Europa, il Carsharing può quindi giocare un ruolo centrale per il passaggio da diesel e benzina a elettrico, soprattutto in paesi come l’Italia o la Germania dove il parco macchine è fortemente legato al diesel.

Questi due fattori sicuramente giocheranno un ruolo chiave per la diffusione del Carsharing nei prossimi anni, fondamentale sarà il ruolo della politica nell’aiutare a diffondere questo servizio su scala nazionale anziché vederlo limitato a sole 4 città.

 

 

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