Segnali positivi per l’autonoleggio che vede raggiungere nel 2016 la quota record del 20% delle immatricolazioni totali.
Il mercato dell’auto e dell’autonoleggio nel 2016 si sono conclusi con numeri da record. Il mercato dell’auto in generale ha registrato ottime performance in termini di giro d’affari a fronte di immatricolazioni ancora sotto la quota 2 milioni. Le immatricolazioni sono state, infatti, 1.825.000, al di sotto della media annuale di 2,3 milioni del decennio scorso. Secondo il Centro Studi Fleet&Mobility il giro di affari nel 2016 è stato, invece, di 36,50 miliardi di euro rendendolo il terzo anno migliore di sempre.
Cambia la fisionomia dei consumi
I dati ci mettono difronte a un cambiamento della fisionomia dei consumi dell’auto, dettati dalle scelte di acquisto degli italiani che tendono a scegliere vetture medio grandi o utilitarie più accessoriate. In generale quindi la scelta si dirige verso prodotti di qualità medio alta.
In questo contesto salta all’occhio il peso delle auto aziendali. Le immatricolazioni di questo segmento sono state 689.000 pesando per il 38% sul totale, un livello mai raggiunto, registrando una crescita del 21 % rispetto al 2015. La stima del giro di affari è 15 miliardi di euro registrando un aumento del 26%.
Quota 20%
Stando ai dati di Dataforce, il noleggio ha raggiunto le 363.952 con una crescita del 16,50% rispetto al 2015.Di queste, 227.088 sono state le vetture immatricolate dalle società a lungo temine con un incremento del 18% e 136.864 quelle immatricolate dalle società di rent a car con un incremento del 14%.
L’autonoleggio raggiunge così la quota mercato del 19,94 % al netto, quindi, delle auto aziendali acquistate in proprietà o in leasing. Si tratta di un record che segna il passo a una nuova tendenza, quella cioè di rivolgersi al noleggio per incrementare o rinnovare la flotta aziendale.
I numeri però possono migliorare
All’estero, infatti, la quota di auto aziendali raggiunge il 50%. Come analizzato dal presidente dell’ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici), Andrea Cardinali, in un’intervista a Quattroruote, ci sono ancora infatti diversi margini di miglioramento. Al momento, in Italia, una buona fetta di mercato è costituita da segmenti saturi al 100% che hanno un mercato per lo più di sostituzione. Parliamo infatti dei grossi nomi corporate e le “blue chip” che già da diversi anni utilizzano il noleggio. Ci sono invece le microimprese con un livello di consapevolezza del prodotto-noleggio ancora piuttosto indietro. Su questo segmento i margini di miglioramento sono notevoli.
Anche se il gap con l’estero in termini di mercato si sta lentamente colmando, rimane invece in termini di competitività. All’estero l’Iva sulle auto aziendali è totalmente detraibile,la tassazione complessiva è inferiore alla nostra e non ci sono limiti di deducibilità. Il differenziale fiscale comporta inevitabilmente per le imprese italiane un maggior costo e il che si traduce in uno svantaggio competitivi con i propri concorrenti europei.
14,2 milioni di risparmio teorici
Sulla scia delle constatazioni del presidente dell’ANIASA, è da notare invece come se la miniriforma Pra-Motorizzazione fossa entrata in vigore nei temini annunciati, il risparmio di 39 euro a vettura si sarebbe tradotto in un risparmio complessivo per le società di autonoleggio di 14,2 milioni di euro nell’anno appena concluso.
… e il 2017 ?
Il trend positivo delle immatricolazioni pare confermarsi anche nei primi mesi del 2017 . Gennaio 2017 ha registrato una crescita del 10,1% rispetto a Gennaio 2016 e Febbraio 2017 una crescita del 6,2 % rispetto a Febbraio 2017. A far la parte del leone sono le immatricolazioni alle società di noleggio che fungono da traino per l’intero settore con un incremento a due cifre del 6,3% (fonte: Unrae).
I dati al momento presentano un settore vivace e in buona salute. Come precisato dal presidente ANIASA, Cardinali, i margini di miglioramento ci sono e sono fattibili. Probabilmente il 2017 confermerà un cambiamento di rotta nella gestione del veicolo aziendale che andrà sempre più verso specialisti del settore favorita anche da un contesto dove cresce la necessità delle imprese di avere flessibilità, costi chiari ,certi e partner affidabili.