Negli USA sta accadendo un fenomeno strano, si è registrato un aumento degli affitti e al contempo la criminalità è in crescita. Di solito sono due dinamiche che non viaggiano di pari passo, però è quanto sta succedendo a Boston. Un fenomeno così particolare da attirare l’attenzione della Northeastern University che, attraverso uno studio su alcuni quartieri di Boston, dimostra che c’è una correlazione tra l’aumento degli affitti per effetto degli affitti brevi di Airbnb e il tasso di criminalità. Airbnb però non è d’accordo.

 

Aumento degli affitti

 

Spesso si parla di aumento degli affitti. Il valore degli immobili cala ma gli affitti no, anzi sembrano aumentare. Tutti alla ricerca di una spiegazione e così si guarda all’ultima novità in campo immobiliare. Airbnb. Oddio definire “ultima novità” un’azienda nata dal 2007 e con un business, ormai,  consolidato a livello globale non è del tutto corretto, però è quello che molti operatori pensano.

C’è un aumento degli affitti? Colpa di Airbnb. E’ ormai evidente che l’arrivo di Airbnb ha cambiato il volto dei centri storici di molte città nel mondo, soprattutto quelle più a vocazione turistica. Non c’è dubbio che Airbnb ha ampliato la gamma di offerte nel mercato turistico offrendo un’esperienza di viaggio diversa. Ma che sia sempre colpa di Airbnb è ancora da dimostrare.

 

Aumento della criminalità

 

A tal proposito si aggiunge una nuova accusa. Oltre agli affitti è aumentata la criminalità e fra i due pare che esista una correlazione stretta. Secondo lo studio della Northeastern University,  l’aumento di casi di violenza non è dovuto al turismo che proviene da Airbnb, ma piuttosto ai disagi causati dall’aumento degli affitti a causa di quelli a breve termine e dalla mancanza di dinamiche sociali nelle comunità.

La ricerca, pubblicata il 14 luglio dai professori Daniel O’Brien e Babak Heydari e dal dottorando Laiyang Ke, ha esaminato i dati sugli annunci Airbnb a Boston dal 2011 al 2018, nonché le chiamate al 911 della stessa durata.

 

 

Secondo lo studio, l’attività di Airbnb a Boston ha iniziato a crescere in modo esponenziale dal 2014. Da allora le quotazioni sono più che raddoppiate, con 6.014 nel 2018.

Lo studio ha rilevato che, nonostante il numero di turisti sia aumentato in alcune zone di Boston grazie a Airbnb, l’aumento delle segnalazioni di crimini violenti  è avvenuto solo a distanza di qualche anno. L’effetto ritardato suggerisce che non sono i turisti il ​​problema  ma che gli affitti a breve termine tolgono l’aspetto dell’organizzazione sociale che di solito si costruisce in una comunità residenziale.

 

L’organizzazione sociale nei quartieri

 

L’organizzazione sociale, un concetto sociologico o criminologico, si riferisce a un sistema di una società o di una comunità che stabilisce norme sociali e condivide valori comuni. Questo fenomeno, tipico dei quartieri residenziali, tende a ridurre i livelli di criminalità nell’area.

 

La risposta di Airbnb

 

Airbnb, che di solito finanzia ricerche per studiare l’impatto che ha sulle comunità e nei quartieri, non è d’accordo sull’analisi. La sua risposta non si è fatta aspettare. L’azienda sottolinea anzitutto che lo studio utilizza un campione non rappresentativo all’interno di una città per trarre ampie conclusioni a livello nazionale. Critica, inoltre, la metodologia considerandola errata, inclusa l’analisi di regressione. I dati sono imprecisi. Pertanto, Airbnb chiosa dicendo che il risultato dello studio è un documento con conclusioni imprecise non supportate da prove.

Sulla generalizzazione delle conclusioni Airbnb sostiene che lo studio esamina solo una manciata di distretti di Boston e poi li estrapola in generalizzazioni a livello nazionale senza fornire prove dettagliate.

Airbnb critica anche la metodologia con cui è stato condotto lo studio individuando tre errori sostanziali. Le variabili correlate alla crescita di Airbnb non includono la costruzione di nuovi alloggi e le condizioni economiche complessive dei quartieri. Anche se l’analisi è condotta a livello annuale tiene conto della variazione del reddito medio su stime quinquennali. L’analisi è basata su un metodo (“Causa di Granger”) che è inappropriato per stabilire la causalità effettiva. Questo approccio ha lo scopo di stabilire se un evento o un’azione ne precede in sequenza un’altra, non se uno causa l’altro.

Airbnb fa inoltre notare che i dati sono viziati da un imprecisione di fondo. Gli studiosi per identificare la data in cui gli host hanno pubblicato l’annuncio hanno usato la data di iscrizione al portale. Quindi, se una persona si fosse iscritta al portale per fare un viaggio e magari solo dopo qualche anno avesse deciso di diventare host, il dato utilizzato non terrebbe conto della differenza dei ruoli falsando di fatto l’esito della ricerca.

 

Conclusioni

 

La conclusione di Airbnb, pertanto, è che un fenomeno complesso come quello dell’aumento diffuso della criminalità nelle città americane dipende da una serie piuttosto ampia di fattori e che non sono necessariamente roconducibili alla diffusione degli affitti brevi.

Ora, dal canto nostro, possiamo dire che entrambe le analisi toccano temi importanti. Senz’altro il tema dell’organizzazione sociale di un quartiere è un tema che merita un ulteriore approfondimento da parte non solo dei tecnici che si occupano di urbanizzazione ma anche delle amministrazioni locali. D’altro canto possiamo immaginare che Airbnb possa avere un’influenza sul tessuto sociale di un quartiere ma non è detto che sia necessariamente negativa o positiva. In alcuni casi sono stati rivalutati immobili che prima erano abbondonati e quindi lasciati al degrado urbano, in altri casi i centri storici di città d’arte si sono trasformati in alberghi diffusi facendo nascere problematiche relative ai rifiuti, alla poca educazione dei turisti e all’aumento degli affitti.  L’aspetto positivo della faccenda è che è nell’interesse di tutti, sia di Airbnb sia delle amministrazioni locali, cercare di migliorare e creare un posto migliore.

 

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