Airbnb corre in soccorso degli host e superhost stanziando $ 250 milioni per tutti gli host e creando un fondo speciale da $ 10 milioni per i superhost.
Airbnb corre in soccorso degli host e superhost a seguito della crisi scatenata dal Covid-19. Infatti, se c’è un settore che è particolarmente colpito dal Covid-19 è quello del turismo e ancor più quello dell’Home sharing. Obblighi di chiusura, cancellazione delle prenotazioni, voli interrotti. Airbnb ha così pensato di creare un fondo di $ 10 milioni per i Superhost e di stanziare $ 250 milioni per aiutare gli host con le cancellazioni delle prenotazioni.
A comunicarlo sono i diretti interessati direttamente dal loro portale. Il fondo da $ 10 milioni è stato creato dagli stessi dipendenti di Airbnb che di tasca loro hanno contribuito per la quota di 1 milione mentre i restanti 9 provengono dai 3 soci fondatori. E’ destinato solo ai Superhost, ossia quei host particolarmente bravi a cui Airbnb attribuisce questo status. La scopo del fondo è quello di supportarli economicamente. La cifra stanziata di $ 250 milioni è rivolta a tutta la platea degli host e ha lo scopo di aiutarli per il danno economico subito a seguito delle cancellazioni delle prenotazioni. In questo caso parliamo delle prenotazioni di alloggi effettuate entro il 14 marzo e con la data di check-in compresa tra il 14 marzo e il 31 maggio 2020. Gli host riceveranno il 25% dell’importo stabilito, mentre ai viaggiatori è rimborsato l’intero importo. Ovviamente non saranno addebitati i costi di cancellazione. Sul portale di Airbnb è dettagliata la procedura a cui accedere. L’iniziativa di Airbnb arriva dopo il fuggi fuggi degli host a seguito della deroga sulle cancellazioni delle prenotazioni. Brian Chesky si è scusato con gli host.
Linee guida Airbnb contro il Covid-19
Airbnb ha preso molto seriamente il problema pandemia e ha fornito alcune linee guida agli host da segure in questo difficile periodo. Ha consigliato agli host di usare i Termini di Cancellazione flessibile che prevedono un rimborso totale al cliente in caso di cancellazione di 14 giorni prima del check-in. Questo per permettere loro di attirare cliente in futuro, passata l’emergenza covid-19. Un’altra linea guida importante è stata quella relativa alla pulizia e all’igienizzazione della casa o della stanza. Viene consigliato agli host di pulire l’ambiente e poi procedere alla disinfenzione.
Su quest’ultimo punto Airbnb gioca il difficile ruolo di mediatore tra due soggetti privati: l’host e il viaggiatore. Se con gli albergatori ci troviamo difronte ad aziende che devono sottostare alle norme igienico-sanitarie del settore alberghiero, con gli host ci troviamo difronte a soggetti privati. L’approccio professionale alla gestione della casa è spesso delegato alla libera iniziativa del singolo host. Questo comporta una forbice piuttosto ampia tra i diversi host. Possiamo, da un lato, trovare host con standard igienico-sanitari superiori alle catene alberghiere e, dall’altro, host con standard pessimi. Molto dipende anche dai feedback dei guest. E’, perciò, molto importante che l’iniziativa parta proprio dal market place e che, di conseguenza, ciascun host faccia la sua parte. In questo caso a beneficiarne non sarà il solo singolo utente ma tutto il network.
Fine della Sharing Economy o nuovo inizio?
Probabilmente la pandemia costringerà Airbnb a rivedere il suo modello di sviluppo. Il Telegraph con un titolo piuttosto provocatorio End of the sharing economy? Airbnb and Uber in trouble as they battle hygiene concerns pone una serie di interrogativi su quella che fino a qualche settimana fa sembrava l’economia del futuro. Il minor numero di persone per le strade e il crollo verticale del turismo segnano un duro colpo ai conti economici di Uber e Airbnb. Addirittura la piattaforma di Car sharing Getaround sta cercando un nuovo acquirente. Ma soprattutto i problemi legati all’igiene saranno quelli che giocano un ruolo molto importante. Quel che è certo è che cambieranno i rapporti tra le piattaforme, gli iscritti e gli utilizzatori finali. Molto dipenderà da come le piattaforme gestiranno il cambiamento. La reazione di Airbnb, in soccorso degli host, ci fa intuire la linea che vuole percorrere. Il Covid-19 sta cambiando una serie di paradigmi ed è tutto in divenire. Tra un anno o forse due capiremo quali strategie sono state vincenti e quali no.