Airbnb a New York

A partire dal 5 settembre, entrano in vigore le nuove norme sugli affitti brevi che potrebbero distruggere l’attività di Airbnb a New York o nel New Jersey.  La nuova norma, Local Law 18, prevede, infatti, tutta una serie di restrizioni  che potrebbero scoraggiare sia i viaggiatori sia gli host.

La normativa sulla registrazione degli affitti a breve termine è stata approvata nel gennaio 2022. L’Office of Special Enforcement (OSE) ha pubblicato le norme finali nel febbraio 2023 e ha lanciato il portale per le domande di registrazione a marzo. La città ha rinviato la sua applicazione per diversi motivi, comprese le cause legali intentate da Airbnb. La legge  è composta da una serie di norme che regolarizzano gli affitti a breve termine e le abitazioni multiple dello Stato di New York.

I legislatori dello Stato di New York spiegano che la legge mira a eliminare gli affitti illegali a breve termine, garantire la sicurezza degli ospiti che dormono nelle abitazioni private e liberare il mercato immobiliare.

Secondo Airbnb la città sta dando un messaggio negativo ai turisti. Il direttore delle politiche globali di Airbnb, Theo Yedinsky afferma infatti:  “Il nostro obiettivo è da tempo quello di collaborare con la città di New York per creare norme sensate sull’home sharing per i nostri host e, per gran parte dell’ultimo decennio, abbiamo lavorato duramente per trovare una strada da seguire. Le nuove regole sugli affitti a breve termine della città di New York sono un duro colpo per la sua economia turistica. . . La città sta inviando un messaggio chiaro a milioni di potenziali visitatori che ora avranno meno opzioni di alloggio quando visiteranno New York City: non siete i benvenuti”.

Secondo l’Ufficio delle Forze dell’ordine di New York,  gli affitti illegali a breve termine possono essere pericolosi per i vicini, gli ospiti e i primi soccorritori. Gli immobili possono non avere adeguati sistemi di sicurezza antincendio come allarmi e irrigatori, e potrebbero non avere abbastanza uscite in caso di emergenza.

 

 

Ma cosa dice la Local Law 18?

 

Le regole che potrebbero creare problemi a viaggiatori e host Local Law 18 sono le seguenti:

 

  • In un appartamento in affitto a breve termine non possono soggiornare più di due ospiti paganti alla volta, indipendentemente dalle dimensioni dell’abitazione o dal numero di camere da letto.
  • Gli host devono essere fisicamente presenti durante l’affitto delle loro proprietà.
  • Gli ospiti e i visitatori devono lasciare le porte all’interno dell’abitazione aperte, in modo che gli occupanti possano accedere all’intera unità.

 

Secondo alcuni host, i viaggiatori che vogliono stare in appartamenti non vogliono essere coinquilini di qualcuno e con questa legge non c’è alcuna opzione. O sei un coinquilino o vai in una stanza d’albergo.

New York non è nuova di queste iniziative. Nel 2010 ha vietato gli ostelli. La “Legge sugli hotel illegali” vietava l’uso delle unità residenziali come camere d’albergo, chiudendo praticamente l’intero settore degli ostelli a New York. Cinquantacinque ostelli in tutta la città sono stati chiusi per aver violato le leggi sulla zonizzazione o per aver operato in condizioni che la città riteneva pericolose.

La legge 18 si applica solo agli immobili affittati per meno di 30 giorni. E’ necessario che gli host si registrino all’OSE facendone richiesta e pagando una tassa di  registrazione $ 145.  Se il dipartimento approva la richiesta, emetterà un numero di registrazione che apparirà nell’elenco online dell’ospite. Al 28 agosto, l’OSE ha dichiarato di aver ricevuto 3.250 richieste. Di questi, ha esaminato 808 richieste, concesso 257 certificati, respinti 72 e restituiti 479 per ulteriori informazioni o per correggere carenze. Il dipartimento mantiene anche un elenco degli edifici vietati di unità che non possono essere affittate a breve termine a causa dei termini del contratto di locazione o perché il canone è regolamentato. Dal 28 agosto, l’ufficio ha ricevuto 10.157 proposte per l’elenco.

 

Brutto colpo per Airbnb a New York?

 

Airbnb sopravviverà alle restrizioni della Local Law 18. Se guardiamo i numeri, New York City nel 2022 ha generato 85 milioni di dollari che rappresentano circa l’1% delle entrate di Airbnb, per cui sì può sopravvivere. Se guardiamo all’immagine al markenting stiamo parlando di New York. Una città e una vetrina importante.

La situazione degli host a New York, secondo AirDNA e pubblicati da Skift sono:

  • A luglio si contavano 47.000 inserzioni totali, di cui solo circa 23.000 attive.
  • Delle 23.000, 9.500 erano stanze private o spazi condivisi in cui gli host possono richiedere la registrazione all’OSE. Solo alcuni di questi alla fine verranno approvati.
  • Circa 13.500 riguardavano intere case o appartamenti. Di questi, circa 6mila sembrerebbero esenti perché sono alberghi o accettano soggiorni di 30 giorni o più.
  • Ciò lascia 7.500 annunci per lo più a rischio di non essere più in grado di ospitare legalmente a meno che non cambino operazione. Altre 3.500 case e appartamenti interi – non spazi condivisi – sono nuovi o non affittati in modo affidabile poiché non hanno molte recensioni.

 

L’intoppo creato dalla legge e dalla più o meno lentezza dell’OSE genererà con molta probabilità, una diminuzione degli annunci. L’esperienza di altre città che hanno implementato regolamenti sugli affitti a breve termine hanno visto il numero dei loro host riprendersi dopo i forti cali iniziali. È possibile che anche New York City faccia lo stesso.

 

 

Quello che sorprende è la strategia a livello turistico della città

 

Secondo il New York City Tourism and Conventions, più di 56 milioni di persone hanno visitato i cinque distretti nel 2022 e quest’anno sono attesi 63 milioni di viaggiatori.

Sean Hennessey, professore associato presso il Jonathan M. Tisch Center of Hospitality della New York University, in un intervista al  al Whashington Post afferma che il settore alberghiero registra un tasso di occupazione medio  del 65% e prima del covid, per 20 anni la città di New York era vicina all’85%. Hennessey descrive la città come “ad alta occupazione” ossia che la maggior parte dei suoi alberghi sono pieni, malgrado una capienza complessiva di 127000 camere.

Inoltre, le tariffe degli hotel sono aumentate. Secondo STR, una società di analisi del settore alberghiero, la tariffa media giornaliera da gennaio a luglio è stata di 264 dollari, superiore di oltre il 16% rispetto allo stesso periodo del 2019.

“Per molte persone, il fascino di Airbnb è forte oltre al fatto che in genere è un po’ più economico di una camera d’albergo”, ha affermato Hennessey, professore della New York University  “A New York City, dove gli hotel sono pieni per la maggior parte del tempo, Airbnb ha offerto a molti viaggiatori l’opportunità di fare.

Se gli host decidessero di ritirare i propri annunci, le opzioni di alloggio potrebbero ridursi e i prezzi potrebbero aumentare a causa del calo dell’offerta. Airbnb è particolarmente preoccupata per le conseguenze della legge nei distretti esterni, dove gli affitti a breve termine sono più numerosi degli hotel.

In altre parole, tutto fa pensare che i primi a rimetterci saranno i viaggiatori che con una minor disponibilità di stanze a disposizione e un aumento dei prezzi dovranno aumentare il loro budget di spesa per visitare New York oppure più semplicemente non andranno a visitare la città che non dorme mai e a questo punto vedremo come reagirà l’amministrazione cittadina.

 

 

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