Si è appena concluso il 30° Congresso Assodimi Pianeta Macchine presso il Superstudio Maxi di Milano. Il tema che è ricorso di più nei vari interventi è la sfida che si presenta a costruttori e noleggiatori per i prossimi anni, la sfida della sostenibilità. Una sfida che ha portato a una versione nuova del congresso, quella del congresso congiunto con l’associazione di categoria Unacea che rappresenta il comparto dei produttori di macchine per le costruzioni.

Un congresso nuovo per affrontare la sfida della sostenibilità

Quest’anno, quindi, oltre agli speech degli ospiti, largo spazio all’esposizione dei macchinari dei produttori e stand che sono diventati un ottimo punto di incontro e conversazione tra noleggiatori e case produttrici.

Come da programma, ad aprire le danze intervengono Mauro Brunelli e Marco Prosperi per Assodimi e Mirco Risi e Luca Nutarelli per Unacea. Entrambe le associazioni pongono l’accento sulla sfida della sostenibilità. I noleggiatori dovranno spiegare la sostenibilità ai loro clienti e i produttori a ripensare i prodotti.

Walter Vinciotti – macchine elettriche mito da sfatare o innovazione futuristica?

Sulla via della sfida della sostenibilità, il primo intervento è quello di Walter Vinciotti, ceo di Prive società di engineering italiana specializzata nella progettazione di veicoli elettrici di vari tipi, dalle ruspe alle supercar. Il suo intervento verte fondamentalmente attorno all’elettrificazione dei macchinari per le costruzioni. Spesso ci si immagina che il processo di elettrificazione sia quasi un processo standard, trovato il motore per una macchina possiamo elettrificare anche le altre. Nel mondo del movimento terra, ad esempio, c’è una grande varietà di mezzi, ciascuna con una mission profile diversa. Ad esempio il motore che fa muovere un dumper deve fornire forza in modo costante e lineare senza continui picchi come accade per un escavatore. Per cui per ciascun mezzo è necessario progettare un motore diverso e nel caso dell’elettrico anche una batteria diversa. A oggi uno dei mezzi che tende a essere maggiormente elettrificato è il miniescavatore, in quanto richiede meno energia degli altri mezzi e quindi è possibile installare una batteria più semplice.

Se da un lato l’elettrico permette di avere macchine con zero emissioni, meno rumorose e con meno vibrazioni dall’altro si tratta di macchine più costose e che richiedono una manutenzione e un organizzazione del service diversa.

Il territorio dell’elettrificazione presenta ancora alcune incognite importanti come la sicurezza e l’affidabilità. Sono stati già fatti numerosi test, ma rimane ancora un tema importante che la macchina dia sicurezza all’operatore evitandogli di rimanere fulminato o che la batteria non abbia un calo improvviso durante manovre delicate. La stessa silenziosità che se da un lato è un vantaggio, dall’altra può essere causa di incidenti. Le variabili nei cantieri sono molte e i margini di miglioramento anche.

FPT Industrial e ALD Automotive

A seguire due brevi interventi quello di Davide De Silvio, direttore vendite di FPT Industrial e quello di Antonio Stanisci direttore commerciale di ALD Automotive.

FPT Industrial è un marchio del Gruppo Iveco, dedicato alla progettazione, produzione e vendita di propulsori per veicoli stradali e fuoristrada, nonché applicazioni marine e di generazione di energia. FPT a oggi è attiva nei 3 principali tipi power train: ibrido, elettrico e idrogeno.

De Silvio ha presentato alcuni dei lavori svolti da FPT nel campo dell’elettrificazione dei motori. Su tutti la joint venture con l’americana NIKOLA e Iveco. Iniziata nel 2019, ha portato ad oggi FPT a produrre il primo assale elettrificato diventando tra i maggior player mondiali nel campo dell’elettrificazione dei motori. Grazie a queste innovazioni tecnologiche, veicoli che sino ad ieri sembrava impossibile elettrificare, a oggi diventano realtà.

ALD Automotive è uno dei maggiori player europeo nel campo dell’autonoleggio a lungo termine. Stanisci ha presentato la strategia del suo gruppo nel campo della sostenibilità, che progressivamente ha visto cambiare il parco macchine andando verso un’elettrificazione delle stesse. La formula del noleggio a lungo termine, grazie all’abbattimento dei costi d’ingresso, si rivela una via che permette di accedere più facilmente ai mezzi elettrici. Secondo una ricerca di ALD, 7 aziende su 10 pensano all’elettrico per loro flotte aziendali dei prossimi anni.

Talk show

A chiudere le danze prima della pausa pranzo arriva il talk show che vede sul palco Mauro Brunelli, presidente Assodimi, Mirco Risi, presidente UNACEA, Federico Della Puppa di Smartland, Stefano Fantacone, direttore scientifico CER, Flavio Monosilio, direttore affari economici ANCE.

In questo caso la discussione è stata più concentrata su temi di carattere economico. Su tutto l’inflazione pre e post guerra in Ucraina con l’aumento, quindi, non solo delle materie prime ma anche della componentistica. Secondo Risi, se l’aumento delle materie prime può rientrare nel futuro, quello della componentistica no e ciò comporterà che avremo comunque prodotti finiti più cari in futuro. Brunelli, ricorda poi che il mercato italiano è quello con le tariffe di noleggio più basse ma che il futuro è di fornire un parco macchine giovane, efficiente e sicuro e che in tal senso il mercato del noleggio vedrà delle variazioni di prezzo.

La resilienza dei costruttori italiani

Secondo i dati di Monosilio il sistema delle costruzioni ha presentato un buon livello di resilienza, le aziende, malgrado il clima di incertezza vogliono andare avanti e continuano a costruire. Secondo l’indagine di Della Puppa l’84% delle aziende del noleggio presentano fatturati in crescita nel confronto Q1 2021-Q1 2022. L’84% delle aziende del noleggio prevedono di allargare la flotta dei mezzi a noleggio e il 68% di inserire nuove tipologie di macchine.

Un dato su tutti, nel campo delle costruzioni, se il rapporto demolizioni/nuove costruzioni era nel 2002 dell’1,3% a oggi è del 25%. Ciò significa che sempre più si tende a demolire e ricostruire e se le normative lo permettessero si potrebbe copiare quanto accade in Svizzera dove l’80% del materiale demolito è riutilizzato.

Sebastiano Barisoni e il valore aggiunto

 

 

Al pomeriggio arriva il tanto atteso intervento di Sebastiano Barisoni. Riprendendo alcuni temi affrontati nel suo speech del 2019, Barisoni pone il quesito se siamo difronte a una crisi o a una rivoluzione? Le crisi, storicamente, colpiscono alcuni settori e hanno un andamento a V, dove a una rapida discesa segue una rapida crescita. Le rivoluzioni invece hanno un funzionamento diverso.

Le rivoluzioni sono per definizione irreversibili, indistinte e imprevedibili. Affrontare le rivoluzioni come se fossero delle crisi è uno degli errori più comuni che si possa fare. Il fatto che una rivoluzione sia irreversibile comporta che dopo la rivoluzione più nulla sia uguale a prima. Non è possibile tornare all’epoca dell’oro. Degli anni 80 e 90 dove era più semplice fare business. E’ indistinta per cui colpisce qualsiasi settore, come un tornado spazza via tutto lasciando spazio al nuovo. E’ imprevedibile, nessuno sa come e quando avviene. Capiamo che c’è stata un rivoluzione solo quando è finita. Chiunque dica come andrà a finire è semplicemente un millantatore.

L’attuale crisi è la prima causata da un’assenza di prodotti, materie prime e componenti. E’ la prima crisi da eccesso di domanda. Tutto il sistema economico globale era tarato per piccoli spostamenti, lo shock del covid ha comportato uno scostamento del 15% in Italia, dove si è passati da -9% a +6%.

Tutto l’insieme di eventi, positivi e negativi, che abbiamo vissuto tra il 2020 a oggi ha creato un clima confuso e di incertezza per cui si naviga a vista.

Consulenza come valore aggiunto

Il consiglio di Barisoni è quello di creare e offrire valore aggiunto al cliente. Un valore aggiunto creato dalla consulenza, una consulenza che è anche empatia, perchè non c’è algoritmo al mondo in grado di saper consigliare a un nostro cliente qual è il servizio o il prodotto più adatto alla sua persona. L’algoritmo offre un ampio ventaglio di offerte e soluzioni, ma qual è la più adatta per me consumatore?Ecco entrare in campo gli esperti di settore che non si occupano più di offrire soluzioni o prodotti, offrono la consulenza su quale prodotto è il più adatto al consumatore finale e il consumatore finale avrà sempre più bisogno di questa figura al suo fianco. Questo, per Barisoni, è il valore aggiunto.

Boels e Loxam

Due ospiti di eccezione a seguire lo speech di Barisoni e a chiudere il congresso. Pierre Boels, ceo di Boels group e Stephane Henon direttore generale di Loxam nonché presidente di ERA-European Rental Association.

Boels parla della crisi e di quelle che ha visto nella sua carriera. Come noleggiatori, afferma che abbiamo un punto di vista privilegiato che può anticipare le crisi. Le crisi mettono in un clima di incertezza le aziende costruttrici che esponendosi di meno nei confronti di nuovi acquisti tendono a noleggiare di più. Per finire, Boels chiede uno sforzo ai costruttori di macchine di pianificare e organizzare meglio il ciclo produttivo, evitando problemi alla supply chain e appoggiandosi ai noleggiatori come veri e propri partner commerciali/industriali.

Henon descrive invece la strategia globale di Loxam per spiegare come affrontare le sfide del futuro. Non solo la sfida della sostenibilità ma anche quella della sicurezza e della produttività. La sostenibilità avviene attraverso un parco macchine più green ma anche attraverso le politiche del personale. Loxam guarda molto agli apprendisti che reperisce e forma con cura perchè come nuove generazioni sono loro gli attori futuri della sfida della sostenibilità.

Henon poi si sofferma sull’evoluzione del noleggio in Italia dove ha riscontrato negli ultimi 5 anni un miglioramento da parte dei diversi operatori che ad oggi hanno raggiunto gli standard europei e chiosa dicendo che il compito dei noleggiatori è di diventare così bravi da rendere superflua la proprietà dei mezzi ai propri clienti.

 

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