27° Congresso Assodimi. Comunità e valore aggiunto.Cosa vuol dire costruire una comunità di imprenditori e creare valore aggiunto per il cliente?
Al termine del 27° Congresso Assodimi i due termini che riecheggiano come un mantra sono comunità e valore aggiunto. Riecheggiano non solo tra i relatori ma soprattutto fra i partecipanti. Sintomo che è stato lasciato un segno.
Ma procediamo con ordine. L’associazione nazionale noleggiatori e distributori beni strumentali, Assodimi, ha organizzato l’atteso congresso annuale, giunto alla 27ª edizione, nella cornice della Comunità di San Patrignano a Coriano (RN).
Il tema del congresso è la comunità e le sue radici:parco macchine,clienti e servizi. Come recitava il comunicato stampa dell’associazione: “Il concetto di comunità deve essere intrinseco fra i membri di un’associazione che devono fare squadra per gestire il mercato da protagonisti e non da spettatori”. La comunità di recupero di San Patrignano con le sue regole e la sua organizzazione è un ambiente che mostra cosa vuol dire costruire e vivere una comunità.
Ma cos’è questa crisi?
Ad aprire le danze, quest’anno, è intervenuto il vicedirettore esecutivo del Sole24ore, Sebastiano Barisoni. Il suo speech di un’ora e mezza probabilmente è degno dei migliori speech di TED.
Ha parlato di crisi, anzi ha posto un quesito “ma cos’è questa crisi?”. E se non fosse una crisi ma qualcos’altro? Secondo Barisoni siamo difronte a una rivoluzione.
Le crisi, infatti, mediamente durano 2 anni e presentano un grafico con una discesa repentina e una salita superiore ai livelli precrisi. In questo caso no.
Le rivoluzioni sono per definizione irreversibili, indistinte e imprevedibili. Ha parlato quindi dell’incertezza che le rivoluzioni comportano e degli inevitabili rovesciamenti di paradigmi. Quello che possiamo riscontrare quotidianamente è che il cliente di oggi è molto più informato del passato. Si è quasi azzerata l’asimmetria informativa.Il fornitore ha perso il suo vantaggio informativo. Ad esempio,in passato, per conoscere il prezzo di un biglietto aereo il cliente doveva spendere ore a visitare le agenzie di viaggio. Oggi è sufficiente un clic.
Comunità e valore aggiunto
Ma questa rivoluzione qualche indicazione ce la sta già dando. Barisoni parla infatti di comunità e valore aggiunto.
Comunità perchè è necessario fare gruppo per affrontare l’incertezza. Valore aggiunto perchè è ciò che chiede il cliente. Sul valore aggiunto si è dilungato e ha messo l’accento sul fatto che deve essere riconosciuto dal cliente. La tecnologia ha appiattito il rapporto produttore consumatore. Per cui, ad esempio, non ho più bisogno dell’agenzia viaggi per comprare un biglietto dell’aereo. Se devo,però, organizzare un viaggio più complesso mi posso affidare a un’agenzia viaggi. Il valore aggiunto può avere molte forme, dalla consulenza alla qualità del servizio…. E’ comunque qualcosa che distingue il servizio delle aziende da una normale commodity.
Nel contesto di comunità e valore aggiunto emerge però un elemento. L’empatia. Infatti, per quanto la tecnologia mi permetta di conoscere tutto su un prodotto il rapporto fra fornitore e cliente rimane fra due esseri umani.
Il noleggio in Francia
A seguire Herve Rebollo, delegato generale della DLR (associazione noleggiatori francese) ha illustrato il settore del noleggio in Francia e le problematiche del mercato domestico.
L’associazione esiste dal 1965. Il solo comparto del noleggio è composto da 1561 aziende e impiega 27000 addetti. Il parco macchine aggregato raggiunge il valore di 8 miliardi di euro e ha un’età media di 49 mesi.
Il noleggio in Francia è, inoltre, caratterizzato dalla presenza di 2 big come Loxam e Kiloutou da una parte e dall’altra una miriade di piccoli noleggiatori. E’ come se la fascia di mezzo non esistesse.
Il settore nel suo insieme va bene ed è crescita. Sono, però, due le sfide che devono superare, la carenza di manutentori specializzati e la redditività da recuperare.
Gli operatori francesi però lamentano una grave carenza di tecnici specializzati per manutenzione mezzi, stimata intorno a 3000 addetti. Nella zona di Parigi, dove il mercato è piuttosto florido, si stima che un manutentore può cambiare lavoro ogni 2 mesi per trovare condizioni economiche più vantaggiose. C’è infatti un turn over piuttosto elevato.
Anche se la produttività è continuata a crescere i prezzi sono scesi. Dal 2009 al 2015 i prezzi sono scesi del 15%. Uno dei fattori determinanti è che l’edilizia in Francia è composta da 5 o 6 grosse imprese che decidono loro i prezzi e le condizioni di pagamento.
Il noleggio delle piattaforme in Germania
E’ stato poi il turno del noleggiatore di PLE tedesco, Bauscher. Si tratta di un’azienda nata nel 1978 e che oggi conta 55 dipendenti. L’azienda nel corso degli anni si è evoluta ha investito in macchinari allargano il parco macchine a mezzi per la pulizia industriale e riscaldamento. Nata come noleggiatore puro di piattaforme auto-carrate, nel 2011 è diventata importatore e distributore nazionale per l’italiana Oil & Steel. Dal 2015 ha poi deciso di espandersi in Svizzera e in Austria.
L’umanizzazione del brand
Comunità e valore aggiunto sono stati anche i due punti essenziali dell’intervento Alessia Gatti per la Whitebraind. I nuovi scenari rendono il business fluido. Le aziende si devono adattare alle diverse oscillazioni di mercato e agli imprevisti. Ha parlato quindi di brand e delle strategie rivolte migliorare il suo rapporto col target di riferimento con un approccio più empatico.
Come governare la complessità
Alessandro Pastorelli della TCR group ha invece illustrato come gestire un parco macchine di 3000 unità. La TCR group, con sede in Belgio, è azienda leader mondiale nel noleggio di macchinari per la logistica aeroportuale. Il gruppo è presente in 18 paesi nel mondo. Il parco macchine è costituito da una grande varietà di macchinari. Si va dai carrelli portabagagli alle autobotti per rifornimento carburanti, dai veicoli per lo sghiacciamento dei motori a quelli per il ricarico dell’aria condizionata.
In virtù del fatto che le norme di sicurezza degli aeroporti richiedono servizi impeccabili e della varietà di servizi offerti hanno imparato a governare la complessità attraverso la tecnologia.
Hanno quindi messo in atto un sistema informatico standarizzato in tutti i 18 paesi dove lavorano. Attraverso la geo-localizzazione sono in grado di monitorare i mezzi. Grazie ai servizi telematici sono ora in grado di monitorare lo stato di salute dei mezzi per averli sempre pronti ed efficienti all’uso.
Il noleggio in Italia a che punto è?
Come di consueto, non poteva mancare l’attesissimo intervento del professor Federico Della Puppa coi suoi numeri e le statistiche sul noleggio. Con una serie di slide ha disegnato quello che è la situazione del noleggio in Italia oggi. E’ partito a illustrare la situazione economica europea a livello macro e poi quella italiana. Entrando,poi, nel dettaglio con il comparto delle costruzioni in Europa e in Italia. Si tratta di un comparto che da anni è oggetto a continue fluttuazioni, con la differenza che in Europa le fluttuazioni sono meno brusche che in Italia. Il tendenziale in Europa si aggira intorno al 1,5%, in Italia galleggia tra il -0,1% e il +0,1%.
Noleggio in crescita.
Il noleggio nel 2018 è andato bene e il 2019 è in crescita. Per il biennio 2019-2020 la crescita attesa è del 10% annuo.
Sono stati analizzati i bilanci di 630 aziende del comparto noleggio. Secondo gli indicatori di performance 2 aziende su 3 hanno aumentato il fatturato nel 2018 mediamente del 13,3%.
Ma dove si è verificata la crescita? A livello di comparto chi più chi meno è in linea. A livello dimensionale il discorso cambia. Le aziende che superano il milione di fatturato son quelle che nel 2018 son cresciute del 13,9%. Ma non sono sole quelle che crescono di più in termini di fatturato, son anche quelle che crescono di più in termini di redditività. Della Puppa ha mostrato anche due aspetti interessanti. Uno è che esistono a livello territoriale ancora molte provincie semi scoperte. L’altro è che si sta aprendo un nuovo mercato, quello della demolizione e riqualificazione.
Della Puppa chiosa con una domanda. Se le top 100 in Italia fanno l’80% del mercato, come fanno le altre 4900 aziende a spartirsi il 20%? Il punto è non cosa fai, ma come lo fai. Questo è valore aggiunto.
La comunicazione sui social: ironia e attenzione al sociale
Infine l’intervento di Riccardo Pirrone della web agency KiRweb. KiRweb si occupa della comunicazione social di diversi brand. Tanto per intenderci si tratta della web agency che cura la comunicazione dell’agenzia funebre Taffo. Ad oggi è diventato un caso di studio unico in Italia. Pirrone ha mostrato come sfruttando il registro comunicativo di ciascun social è possibile creare visualizzazioni, interesse e coinvolgimento nell’utente finale. Quanto fatto con Taffo è possibile farlo anche con altre aziende. Pirrone infine ha mostrato alcuni esempi di cosa si può fare per le aziende di noleggio e per l’associazione Assodimi.
Comunità e valore aggiunto. I driver del 27° Congresso Assodimi
Dopo il successo del 26° Congresso a Roncade (TV) presso H-Farm era difficile ripetersi. Quest’anno, però, ci sono riusciti. Come abbbiamo esordito le due parole sono state comunità e valore aggiunto. Barisoni ha posto particolare accento al valore aggiunto. Comunità non è stata solo la location ma è stato, anche, ciò che si è visto in sala, tra i membri dell’associazione. Riportando le parole del direttore Assodimi, Marco Prosperi: Una comunità per funzionare ha bisogno di regole comunicazione tra i membri che fanno parte e collaborazione…Una comunità fatta così non può che crescere e far crescere la comunità, ed è quello a cui puntiamo per la nostra Associazione.